Le parole sono importanti?

“Ma allora tu sei un’artigiana? Un’artista? Una pittrice? Una creativa? Una decoratrice?”
Capita spesso che mi facciano questa domanda e io mi senta in imbarazzo nel trovare una giusta risposta. Un po’ come come una renna che si traveste da unicorno ☝️non so bene definirmi neppure io, perché non mi riconosco in nessuna di quelle definizioni ma un pochino in tutte. Nutro anche grande stima per tutte quelle categorie e mi parrebbe mancare loro di rispetto associandomi in toto a una di esse, perché non possiedo tutte le conoscenze e le caratteristiche che competono a ciascuna.
Persino quando ho aperto la Partita IVA la commercialista non sapeva in quale tipologia di attività inserirmi (alla fine abbiamo scelto il codice 90.03 che mi identifica come “altre creazioni artistiche e letterarie” ?).
Sembra essere quasi una necessità del genere umano classificare il prossimo entro categorie ben precise e delineate. Vero che le parole sono importanti, come sosteneva il buon Nanni Moretti. Ti riconoscono un ruolo, un valore, una posizione. Ti identificano. Allo stesso tempo però hanno anche il potere di creare confini, di ghettizzare, di stigmatizzare, di immobilizzare una situazione. Proprio per questo sono così importanti e credo sia sempre opportuno sceglierle con attenzione.
Rimane però il fatto che, aldilà di ogni categoria e definizione con cui veniamo bollati nostro malgrado, siamo definiti soprattutto da quello che facciamo con amore e passione, anche in assenza di una parola che lo descriva alla lettera. Perché questo nostro fare appassionato può farci spaziare e saltare incuriositi da una disciplina all’altra, nell’urgenza di far uscire nella sua forma migliore ciò che incredibilmente ci compare all’unisono nel cuore e nella testa e preme per venir fuori e prendere vita. Proprio come un unicorno che scalpita dentro una renna! ?❤️

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